Nell’antichità Gli antichi abitanti della Grotta del Romito ci ricordano, con il graffito, la presenza del Bue selvatico o Uro 12.000 anni fa; viaggiatori nel Pollino del XXI e dei primi del XX secolo descrivono cacce al Cervo (reintrodotto nel2003) e all’Orso e addirittura citano la presenza della Lince. I toponimi Timpa dell’Orso, Orsomarso, Monte Cerviero sembrano confermare ciò che narrano tali autori, così come il dipinto della visione della Madonna delle Armi, a Cerchiara di Calabria, raffigurante anche due cacciatori e un cervo. Mammiferi Il Capriolo appenninico (Capreolus capreolus) sopravvive nella parte calabra del Parco con circa 40 di esemplari. Rappresenta insieme a quelli del Gargano e di Castelporziano (Roma) i sopravvissuti della sottospecie “Italica”, vale a dire di quella popolazione esistente nell’Italia peninsulare prima della massiccia estinzione provocata dall’antropizzazione umana e sostituita poi dai ripopolamenti con caprioli del nord Europa. In alcuni fiumi del Parco sopravvive la Lontra (Lutra lutra), della famiglia dei Mustelidi, che comprende anche Donnola, Faina, Tasso e Martora: tutte specie presenti nei boschi e nelle campagne del Parco a seconda delle loro esigenze ambientali. La presenza della Lontra è un fatto eccezionale: essa è saldamente legata agli ambienti fluviali puliti, nutrendosi soprattutto di pesci, gamberi di fiume, ed altri organismi acquatici. L’inquinamento delle acque, il bracconaggio per la pregiata pelliccia, e la pesca con uso di veleni ne hanno ridotto di molto l’aerare in Italia. Tra i predatori il più importante è sicuramente il Lupo (Canis lupus italicus), per anni braccato dall’uomo, attualmente è una specie protetta. Le aree più selvagge del Parco hanno rappresentato un importante rifugio per questa specie, sopravvissuto alla mancanza di cibo, costituito prevalentemente da cervi e caprioli, approfittando di discariche e rubando ai pastori agnelli e capretti. (Vai alla pagina dei Links, troverai un bellissimo sito dedicato al Lupo) Altri Predatori sono il rarissimo Gatto selvatico (Felis catus) e la comunissima Volpe (Vulpes vulpes), ladra di galline per necessità data la scarsità delle sue prede naturali. Notevolmente aumentata è la presenza di Cinghiali (Sus scrofa), per le reintroduzioni effettuate dalle associazioni venatorie con esemplari da allevamento, prima della chiusura della caccia. Tra i piccoli mammiferi ricordiamo il nerissimo Scoiattolo meridionale (Sciurus meridionalis), e il Driomio (Dryomys nitedula) piccolo roditore che si pensava assente sul Pollino fino a qualche anno fa, l’assonnato Ghiro (Glis glis) e gli spinosissimi Riccio (Erinaceus europaeus) e Istrice (Hystrix cristata). Errore Flickr API: Photoset...
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